CASALETTO SPARTANO

Casaletto, dopo il 186l Casaletto Spartano. Università autonoma fino alla sua elevazione a Comune. Da Salerno 138 km.

 Piccolo centro sulla riva del torrente Bussento.
Il comune di Casaletto Spartano figura nella storia dell'unificazione d'Italia quando nella contrada Fortino fecero sosta Carlo Pisacane prima e poi Giuseppe Garibaldi con le proprie truppe ed il  passaggio in seguito fu ricordato con una lapide posta nel 1923.
La località più suggestiva di Casaletto Spartano è il “Capello” a ridosso dell’omonimo fiume che si contraddistingue per l’integrità dell'habitat e del valore ambientale.
Secondo una credenza popolare, il nome Capello è dovuto alla fontana che finì per assumere le sembianze di un capello a causa della scarsa quantità d'acqua che erogava. Altra ipotesi più attendibile, è quella della permanenza di un noto brigante dal nome Capello che si nascondeva nelle varie grotte adiacenti al fiume durante l'epoca del brigantaggio. L’incantevole cascata Capelli di Venere prende il nome dalla splendida pianta, Capel Venere che cresce rigogliosa proprio intorno alla rapida.
Casaletto Spartano è anche meta di pellegrinaggi e oggetto di un’intensa devozione è la scultura in pietra calcarea raffigurante la Madonna dei Martiri col bambino, venerata nell’omonima cappella costruita intorno al 1300 dai monaci Basiliani. Altri edifici sacri di particolare interesse sono la chiesa di Santa Maria della Stella,  la Parrocchiale di San Nicola di Bari ( già ricordata in una visita pastorale del 1587 e consacrata nel 1177 da Mons.Giovanni II Vescovo di Policastro) e la Cappella di San Rocco, costruita nel 1633 posta al crocivia tra il sentiero le rocche e il Giauno.
L’economia è prevalentemente basata sulla produzione orticola e sull’allevamento degli ovini, come nella maggior parte del Cilento.
Prodotti tipici della zona sono la capra cilentana e il prosciutto casalettano, lavorato dalle famiglie con tecniche e tradizioni che si sono tramandate negli anni. Altrettanto gustoso e noto è il formaggio casalettano, stagionato nelle case dei pastori.

VEDUTA DEL BORGO

CHIESA DI SAN NICOLA

CHIESA DI SAN NICOLA

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

SCORCIO DEL CENTRO STORICO

LA CASCATA DI VENERE

FIGURA NELLA ROCCIA


 Le notizie sul villaggio sono scarsissime. Esso non è compreso tra quelli che vennero assegnati alla ricostituita diocesi di Policastro da parte dell'arcivescovo Alfano di Salerno (1066-1067), né ne dice mai il vescovo Laudisio nel suo saggio sulla diocesi di Policastro.

Il Pacichelli scrive della vecchia (1648) numerazione del villaggio (fuochi 120: ab. 600) e nuova (1669) numerazione (fuochi 82: ab. 410).

Il Galanti ci dice solo dei suoi 961 abitanti, l'Alfano, che attribuisce il feudo alla famiglia Gallotti, scrive che contava 990 abitanti.

Il Giustiniani descrive così il villaggio: «terra in provincia di Principato Citeriore, in diocesi di Policastro, distante da Battaglia circa mezzo miglio e 6 incirca dal mare. Ella è situata in una valle, ove respirasi un’aria molto umida. Il territorio è fertile al pari di quello della terra di Battaglia .Gli abitatori son tutti addetti alla coltura della terra, ed ascendano a circa 1000.
Si possiede da D. Antonio Gallotti.
In questa terra vi si annidano gran quantità di pernici, e mi diconodi recare vantaggio alla sua popolazione per la vendita, che ne fanno altrove».   

Madonna dei SS. Martiri (frazione Battaglia)

15 agosto

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San Nicola di Bari

6 dicembre

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Festa della Cuccìa

1 maggio

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Festa della Birra

1 luglio

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